Durante un periodo difficile per tutta Italia, soprattutto per i giovani, gli adolescenti hanno sentito il bisogno di esprimere in maniera forte la morte dei loro sogni e delle loro speranze future. Ora hanno solo bisogno di un nuovo inno in cui ritrovarsi per rinascere dopo il lockdown, magari una canzone non conosciuta.
Lavorare duro per avere la mia parte,
tutti vogliono provare un brivido(…)
Alcuni vinceranno, altri perderanno(…)
Non smettere di credere
Attaccati a quel sentimento
(Don’t Stop Believin’ dei Journey, 1981)
Durante l’ultimo mese di quarantena, non sapendo come trascorrere l’ennesimo sabato sera in zona rossa, molti giovani hanno scoperto o riscoperto diversi interessi: la cucina, la lettura, i film e la musica. Tutti questi passatempi nascono da idee e parole di altre persone, ma lasciano lo spazio alla propria libera interpretazione e comprensione. Quando leggiamo una ricetta possiamo modificare le quantità, quando concludiamo un libro esprimiamo il nostro parere, quando guardiamo un film facciamo le nostre osservazioni ma soprattutto quando ascoltiamo una canzone proviamo sempre nuove emozioni a seconda del momento e stato d’animo. Sicuramente la musica è il modo che più ci permette di immaginare e liberare la nostra mente da qualsiasi pensiero, ma in particolare ci aiuta a trovare le parole per esprimere un sentimento confuso, positivo o negativo.
In questo ultimo periodo ho visto le mie speranze e quelle dei miei coetanei rompersi sotto il peso delle decisioni politiche sempre più complicate e vuote, proclamate solo per dimostrare l’impegno formale del Governo per la scuola. Col passare del tempo siamo sempre più scoraggiati, delusi e spaventati dal futuro ancora più incerto. Abbiamo smesso di sognare e desiderare quel futuro solare e amichevole che gli adulti ci hanno sempre raccontato e promesso; abbiamo smarrito la nostra voce, il nostro coro di giovinezza e fiducia nel cambiamento, visto che pochi educatori ci ascoltano veramente e con attenzione. Abbiamo bisogno di ritrovare quella speranza e un nuovo inno del domani, anche nel più piccolo gesto, anche in una canzone a cui non diamo significato perché la consideriamo vecchia e passata.
Penso che la canzone che esprima meglio il nostro stato d’animo sia Don’t Stop Believin’ dei Journey (1981): parla di due ragazzi semplici, cresciuti in mondo solitario e periferico di una grande città, attratti dal futuro incerto e nascosto, ma che non smettono mai di sognare di provare quell’emozione di felicità e soddisfazione personale che tutti cercano. Sanno che la via da percorrere è tortuosa e impervia, e sanno che all’arrivo non ci sarà denaro, successo e fama come afferma la società, ma sentimenti più vicini alla loro persona, come l’amore, l’amicizia e il coraggio di provare nuove esperienze anche pericolose.
“Workin’ hard to get my fill
Everybody wants a thrill(…)
Some will win, some will lose(…)
Don’t stop believin’
Hold on to the feelin”
Questo può diventare il nuovo inno di noi adolescenti: non ci dobbiamo mai arrendere anche se la strada è faticosa, perché finalmente proveremo quella sensazioni di libertà e unione che abbiamo tanto sognato durante i mesi di DAD e a cui non vorremmo mai più separarci, come vedere un film all’infinito.
articolo di Delia Tondelli
foto di Claudia Fabbiano