Il disturbo ossessivo compulsivo: i sogni liberano la mente, le ossessioni la imprigionano

di Nicola Formentini


Mi chiamo Luca (nome di immaginazione) ho 17 anni e voglio condividere con voi la mia esperienza con il disturbo ossessivo-compulsivo. All’inizio non riuscivo a capire che cosa mi stesse succedendo: pensieri terribili invadevano la mia mente, rendendomi molto ansioso e frustrato. Non riuscivo a farli tacere, nemmeno di notte. Arrivavo a scuola stanco e depresso e seguire le lezioni era molto difficile. I compagni
interpretavano male il mio comportamento: pensavano che fossi asociale. Mi sentivo intrappolato in un ciclo infinito di ossessioni e compulsioni e la mia ansia aumentava sempre più. Mi sembrava di impazzire. Mi lavavo le mani continuamente, facevo scongiuri per evitare che ai miei genitori potesse accadere qualcosa di brutto, sperando che ciò mi avrebbe portato sollievo. Ogni volta che tentavo di resistere a compiere queste azioni, l’ansia saliva a livelli insopportabili. Mi chiudevo sempre più in me stesso fino a rendermi invisibile…


Il disturbo ossessivo compulsivo colpisce, nell’arco della vita, circa il 2-3% della popolazione e si manifesta in generale con ossessioni mentali e compulsioni.
Secondo la letteratura, non tutte le persone presentano entrambe. Ultimamente è stato messo in discussione il fatto che sia un disturbo d’ansia ed è stato inserito in una categoria a parte. Insorge generalmente nell’adolescenza e coinvolge più i maschi delle femmine.
Il Doc è un disturbo che può essere del comportamento o della personalità ed è poco conosciuto o molto sottovalutato.
Molte persone ritengono che questa “indisposizione” sia causata solo dall’agitazione per qualcosa e che, quindi, basti calmarsi e tutto passa. Per comprenderlo meglio possiamo fare un esempio: se un ossessivo compulsivo deve aprire una bottiglia d’acqua, sarà angosciato, perché pensa che questa azione possa influire sulla vita degli altri o perfino ucciderli. Questa fissa è un pensiero (intrusivo) che continua a tormentare e che non si riesce a interrompere. Altri esempi di fissa possono essere il lavarsi in continuazione le mani, eseguire rituali che scongiurino la morte altrui oppure non riuscire ad aprire un cassetto per la paura che questo causi danni a qualcuno.
I pensieri intrusivi provocano una forte depressione, stress costante e grande stanchezza. Talvolta infatti si presentano come senso di morte o a carattere blasfemo o ancora religioso. Non si possono interrompere.
Non esiste una terapia farmacologica che possa curare questo disturbo. Per questo vengono prescritti farmaci generici che riducono i sintomi, come antidepressivi e vari ansiolitici. In associazione alla terapia farmacologica viene consigliata una terapia cognitivo comportamentale che aiuti a gestire la grande ansia causata dal disturbo.


Prosegue Luca: “…ho deciso di cercare aiuto professionale. Inizialmente è stato difficile aprirmi e condividere i miei pensieri con uno psicologo, perché provavo vergogna. Nel tempo, però…ho imparato a riconoscere i pensieri distorti e a gestire almeno un po’ le mie compulsioni… Cercate aiuto, parlate con qualcuno di fiducia. Ogni piccolo passo verso il miglioramento conta. Siate gentili con voi stessi e abbiate
fiducia che potete superare questa sfida…


Le persone affette gravemente da Doc appaiono strane agli occhi degli altri e per questo vengono spesso escluse o messe da parte. Non vengono considerate divertenti e spesso sono accusate di essere fredde. Poche persone riescono ad immaginare cosa significhi vivere costantemente come se si fosse in fuga, inseguiti da una belva feroce che tenta di azzannare.
Dal Disturbo Ossessivo Compulsivo non si guarisce. Alcune persone ne sono affette in modo “leggero” e pertanto spesso non ne hanno consapevolezza. Chi lo vive in modo grave, però, può imparare a gestirlo in modo tale da renderlo inoffensivo o se non altro meno invasivo, limitando le fasi farmacologiche, con l’appoggio dei cari e del terapeuta.
Ma è tutto perduto? No, le persone ossessive spesso, sotto la coltre di spine, nascondono una profonda empatia caratterizzata da una capacità di osservazione fuori del comune nei confronti del mondo circostante e dalla capacità di guardare dentro se stessi. La difficoltà di queste persone è rapportarsi e quindi ciò può essere un problema anche per le persone che stanno loro intorno, in quanto devono fare uno sforzo in più. Però lo sforzo sarà pienamente ripagato.
Le persone Doc sono spesso determinate, analitiche, disciplinate e compassionevoli,
per questo ho scelto questa citazione:


“Inseguo i miei sogni, ma fuggo dalle ossessioni: i sogni liberano la mente, le ossessioni la imprigionano”.

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