di Nicola e Giuditta Formentini
Articolo di Vito Mancuso – La Stampa – 16 luglio 2024
Il 16 luglio dell’anno scorso Vito Mancuso scrisse un articolo intitolato “Se Donald Trump confonde Dio con la Fortuna” nel quale disquisiva sul tema del destino partendo dalla frase che Donald Trump ha pronunciato dopo l’attentato che lo aveva visto coinvolto pochi giorni prima:
“Per fortuna o per Dio sono ancora qui”.
Questa affermazione ci fa riflettere su due concetti che sono alla base della nostra visione del mondo: il Caso (cioè la Fortuna) e la Provvidenza (cioè Dio).
Trump ci pone di fronte alla millenaria domanda filosofica: le cose che ci accadono sono frutto del caso, o sono guidate da una forza superiore, come Dio?
I concetti di caos e Provvidenza hanno radici profonde nella cultura occidentale. Da una parte ci sono quelli che pensano che tutto sia determinato dal caso, cioè che la vita sia un insieme di eventi casuali e che il destino dipenda dalla Fortuna. Dall’altra, ci sono quelli che credono che ogni cosa sia determinata da Dio e che quindi nulla accada senza la sua volontà. Chi ha ragione?
Queste due posizioni si sono sviluppate in modo diverso nella storia. I greci e i romani, ad esempio, credevano che la vita fosse molto legata al caso, rappresentato dalla dea Fortuna. La Fortuna era una divinità che, attraverso la sua ruota, muoveva il destino delle persone in modo casuale, senza che fosse possibile prevedere cosa sarebbe successo.
Le religioni monoteiste, come il Cristianesimo, vedono il mondo come governato da un Dio che ha un piano per ogni cosa e che, anche nelle difficoltà, ha una sua ragione. Anche Gesù nel Vangelo parlava di un Dio che ha il controllo di tutto, anche delle cose più piccole, come il numero di capelli sulle nostre teste.
Trump, subito dopo l’attentato, si è trovato a dover scegliere se attribuire la sua salvezza alla Fortuna o a Dio. Nessuno di noi sa veramente quale delle due forze muova le nostre vite e il mondo intero.
Forse la risposta non è neanche così importante, ma ciò che conta è come ognuno di noi vive queste incertezze.
Sant’Agostino non avrebbe mai accettato che la Fortuna fosse separata da Dio. Per lui, ogni cosa che succedeva nella vita era parte di un piano divino. Agostino considerava la Fortuna non come una divinità indipendente, ma come qualcosa che esiste solo grazie a Dio, e, di conseguenza, tutto era sempre sotto il controllo divino.
I greci e i romani vedevano la Fortuna come una forza che agiva in modo casuale e imprevedibile. In fondo, la Fortuna era una dea capricciosa, che poteva essere gentile o crudele senza un motivo apparente.
Quando ci troviamo di fronte a grandi domande esistenziali, non ci sono risposte facili. Forse il mondo non è né solo frutto del caso, né solo opera di un Dio che controlla ogni cosa. Nella nostra vita accadono cose che sembrano casuali, ma anche situazioni che ci fanno riflettere su una forza superiore che potrebbe guidarci.
La verità è che non sapremo mai se ciò che è successo a Trump sia stato solo “fortuna” o se sia stato Dio a salvarlo, ma possiamo riflettere su come questi eventi ci influenzino e come ci aiutino a dare un senso alla nostra vita.
Entrambe le posizioni sono verità profonde che convivono dentro di noi. Ognuno di noi, vivendo la propria vita, può provare a trovare un equilibrio tra questi due concetti. Dobbiamo essere consapevoli che a volte la vita ci sorprende in modi che non possiamo spiegare, ma che altre volte troviamo anche un senso dietro ciò che accade.