Flash Mob: Unione, Creatività e Voce
di Giuditta Formentini
Negli ultimi giorni, Reggio Emilia è stata palcoscenico di numerose manifestazioni, in gran parte, contro la violenza di genere. La nostra stessa scuola, il liceo Matilde di Canossa, ne ha ospitata una: il tema era l’ennesimo femminicidio, simbolo di una violenza contro il femminile sempre più diffusa e di una paura ormai sempre più profonda. Il caso era quello di Giulia Cecchettin, sfortunatamente, conosciuta da tutti noi: in occasione del minuto di silenzio, proposto da Valditara, i nostri compagni hanno preferito far rumore e parlare contro un modello maschilista sbagliato e ingiusto.
Tuttavia, non siamo qui per parlare del tema dell’uguaglianza di genere. Nel 2023 il numero delle manifestazioni è aumentato esponenzialmente: è facile essere chiamati all’appello per esporsi a favore di un tema comune e, quando ciò accade, avvengono dei veri e propri “flash mob”.
Che cos’è un flash mob? “Flash” indica un’idea improvvisata sul momento, mentre “mob” una moltitudine disordinata di persone. È un movimento comune, non violento, a favore della collettività, sostenendo idee condivise dai più. Per molti, tuttavia, non è solo questo: è la possibilità di esprimersi e dire ciò per il quale si è taciuto a lungo. E’ la possibilità di comunicare al mondo che c’è qualcosa che non va e che è l’ora di cambiare.
Bensì, il flash mob non è una modalità così moderna: il primo è avvenuto nel 2002 a New York e si chiamava “No Pants Subway Ride”. Oggigiorno, in America queste azioni insolite sono comunissime. In Italia, cominciano a diffondersi largamente soprattutto in questi anni, nonostante il primo europeo sia avvenuto a Roma nel 2003. Queste azioni servono sia a promuovere temi importanti, ma anche a ridefinire un senso di comunità, unendo persone e esperienze diverse l’una dall’altra. Difatti, questa esperienza condivisa crea un legame speciale tra le persone coinvolte, anche se solo per brevi istanti. Inoltre, accorcia le distanze: tutto ciò avviene grazie ai social media, come Facebook, Twitter e Instagram, i quali sono diventati strumenti fondamentali per raggiungere un vasto pubblico in pochissimo tempo, coinvolgendo persone di diverse culture e nazionalità.
I flash mob possono anche essere una semplice esperienza di intrattenimento, rompendo la routine quotidiana, uscendo dalla propria zona di comfort e abbracciando la spontaneità. Non ho partecipato a moltissimi flash mob nella mia vita, tuttavia, trovo che sia importantissimo prenderne parte, innanzitutto, per tutelare i diritti umani, come l’uguaglianza, e, poi, per connettersi con gli altri attraverso la creatività ed una lotta comune. Difatti, a parer mio, la sensazione di essere parte di qualcosa di più grande è un ricordo che mi rimarrà sempre impresso nella memoria.
Infine, nell’era della tecnologia e dell’apparenza, il flash mob ci ricorda l’importanza di vivere il momento e di abbracciare l’imprevedibilità della vita.