‘UN NATALE MODERNO’

di Laura Molendi

L’attesa natalizia è ormai giunta al termine e come ogni anno da tradizione, anche quest’inverno le città sono piene di luminarie: dalle finestre delle case si intravedono le cime di alberi adornati di calorosi addobbi e le persone si danno da fare per procurarsi gli ultimi regali. È talmente bello poter assaporare l’atmosfera natalizia che tutti, anche i più seriosi, cercano di fare del loro meglio per poterla vivere appieno, consapevoli del fatto che se ne andrà in fretta. Definirei come affascinante, il pensiero che l’usanza del Natale abbia radici parecchio profonde e, nonostante il passare degli anni, si adatti e perduri nel tempo, continuando a fare parte delle nostre vite.

Per altro, si presenta inevitabilmente con sfumature diverse rispetto al passato, forse perché la società è cambiata a sua volta. Durante l’anno i ritmi sono frenetici, gli impegni sono numerosi e il tempo libero è esiguo. Inoltre, la tecnologia ha contribuito a sua volta al cambiamento; ora è possibile scambiarsi gli auguri di Natale anche se non si è vicini, per esempio facendo una videochiamata o ricorrendo a Skype, e pur non potendo certamente sostituire il vedersi di persona, questa modalità ha aiutato chi sente il peso della lontananza o chi non è direttamente raggiungibile in quel determinato momento.

Nonostante tutto, vi è una cosa però che non è cambiata, ovvero il grande desiderio di riunirsi, di impegnarsi a passare bei momenti in compagnia, condividere un pasto a casa o al ristorante in base alle proprie tradizioni e soprattutto, stare bene insieme.

Forse è proprio questa la costante del Natale, non credete?

Si parla tanto dei giovani, del loro o meglio, del nostro futuro e delle vite che ognuno di noi conduce; in merito a questo, ho constatato che in particolare durante l’adolescenza, quando la magia di Babbo Natale si è ormai consumata e si iniziano a vedere le cose per quelle che sono veramente, alcuni ragazzi soffrono parecchio questa festività. Può essere un momento magnifico per le famiglie unite, ma purtroppo anche motivo di sofferenza e nostalgia per coloro i quali a tavola hanno dei posti vuoti, o vivono il Natale tra famiglie separate. Alcuni giovani preferiscono non fare l’albero a casa o non partecipare agli addobbi, altri detestano il giorno della Vigilia e altri ancora portano con sé “il desiderio del Natale passato” durante tutte le vacanze.

Affermo tutto ciò, perché fino all’ anno scorso anche io facevo parte di questa categoria: erano troppi i ricordi di momenti felici che sapevo non si sarebbero potuti ripetere. Quest’ anno qualcosa è cambiato; ho atteso queste feste con gioia e mi sento pronta a festeggiarle come una volta.

Se io, nel mio piccolo, ci sono riuscita, spero che tantissimi altri ragazzi possano tornare a loro volta a godersi quanto di magnifico queste vacanze hanno da dare. Questo è il mio desiderio, perché è vero, il Natale è famiglia, ma non solo, è tutto ciò che di buono si può condividere con le persone a cui vogliamo bene. Non ci deve per forza essere un vincolo di sangue per riunirsi ad una tavola, gustare del cibo cucinato con amore, conversare ed eventualmente scambiarsi dei regali. Non importa il dove e il come tutto questo avvenga, ciò che conta sono i legami e la nostra dedizione nel volerli onorare. In fin dei conti, penso sia vero che il Natale unisca le persone.

Articoli consigliati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *