LA MOSTRA In questo periodo, dal 15 marzo al 29 giugno, si terrà presso la Fondazione Magnani-Rocca (Parma) una mostra, “FLORA”, esclusivamente dedicata all’incanto dei fiori nell’arte Italiana dal Novecento ad oggi, sarà possibile osservare i dipinti di artisti come Boldini, Segantini, Previati, Chini, Balla, Boccioni, Severini, Depero, Wildt, de Chirico, Savinio, Casorati e tanti altri. La Fondazione ha così voluto celebrare l’arrivo della Primavera esponendo oltre 150 opere dei maestri del simbolismo dell’arte contemporanea, i quali hanno trovato nei fiori e nella loro natura effimera e varia una grande fonte di ispirazione artistica. Questa mostra si presenta come un connubio perfetto tra natura e arte, quest’ultima riesce attraverso le sue pennellate e le capacità degli artisti a trasportare il visitatore in una dimensione primaverile fatta di fiori, prati, sole e tanti colori.

“Non c’è pittrice o pittore del Novecento che non abbia dipinto fiori, seguendo una vocazione intima e una personalissima interpretazione, una sfida rappresentativa. Il fiore è un soggetto semplice, ma è anche un universo di simboli complessi, di forme sofisticate e per questo irresistibile” – Daniela Ferrari
PERCHE’ IL NOME FLORA? Nella mitologia romana, Flora è la dea dei fiori e della primavera, simbolo della rinascita e della crescita. La sua figura è da sempre stata una musa per artisti e pittori, che ne hanno immortalato l’immagine in innumerevoli opere. La mostra parmigiana si ispira proprio a questa divinità, esplorando come la natura e la figura di Flora siano state rappresentate nel corso dei secoli.

ALTRI RIFERIMENTI ARTISTICI A FLORA Se parliamo di riferimenti artistici a Flora e alla primavera, non possiamo fare a meno di nominare Botticelli con la sua “Primavera” (1481-1483, Galleria degli Uffizi), si tratta di un dipinto realizzato con la tempera su tavola commissionato da Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici probabilmente in occasione del suo matrimonio. Questa opera non è solo una allegoria della primavera, ma rappresenta anche il passaggio tra l’amore terreno e quello spirituale e contemplativo, attraverso la mediazione di Venere, protagonista di questo dipinto. Il giardino è governato dall’equilibrio e dall’ordine della natura che annulla ogni contrasto, in esso possiamo trovare varie figure e la lettura tradizionale dell’opera procede da destra verso sinistra. Flora in questo caso è la terza figura, preceduta da Zefiro, vento di ponente che irrompe nel bosco e afferra la ninfa Clori, da lui amata. Possiamo osservare che dalla bocca della ninfa escono alcuni erbe che sembrano collegate alla figura di Flora e al suo manto fiorito, probabilmente in questa parte dell’opera Botticelli fa riferimento ai “Fasti” di Ovidio, nei quali Flora nasce dalla metamorfosi di Clori attraverso il soffio fecondatore di zefiro.

CONCLUSIONE Anche se in questa mostra non sarà possibile osservare Botticelli e i suoi capolavori, potrete compiere un “viaggio visivo” alla scoperta della bellezza della natura e della Primavera, del tutto immersi nella maestosità della “Villa Dei Capolavori” e dei suoi splendidi giardini Romantici e Contemporanei. Non perdete, quindi, questa opportunità di immergervi in un mondo dove arte e natura si fondono in un’esperienza unica e coinvolgente.